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Uno sguardo al futuro #01 – Bioprinting: chirurgia e stampa 3D

Trapiantare organi e tessuti sarà sempre più semplice grazie alle stampanti 3D: scienza e tecnologia hanno compiuto passi da gigante, riservando sempre più spazio alla frontiera del bioprinting, che consente di creare organi e tessuti artificiali ed effettuare operazioni chirurgiche complesse, come il trapianto di organi e l’impianto di protesi.

Come funziona la stampa 3D di tessuti organici?

L’inchiostro utilizzato è ricavato dalle cellule staminali del paziente, tenute insieme dall’idrogel, un collante a base acquosa. L’idrogel, depositata in strati molto sottili, solidifica quando esposta a una particolare frequenza di luce, ricreando tessuti e organi anatomicamente uguali a quelli umani. Un team di scienziati israeliani della Tel Aviv University ha utilizzato una stampante 3D per creare un intero cuore umano, mentre la collaborazione tra ricercatori della Rice University e della University of Washington ha generato un sistema vascolare funzionante. L’unico limite per ora resta la dimensione che è pari a quella di una piccola moneta.

Esistono speranze concrete per poter arrivare ad utilizzare questo tipo di ricerche al fine di replicare organi e tessuti da destinare ai trapianti: l’iniziativa, infatti, avrà natura open source. I ricercatori hanno già impiegato tool o progetti aperti e hanno deciso di rendere accessibile a tutta la comunità scientifica SLATE (Stereolithography Apparatus for Tissue Engineering), lo strumento creato per la progettazione della stampa. In questa prospettiva, ogni istituzione accademica, laboratorio o team può partire dal risultato già raggiunto e migliorarlo ulteriormente oppure trarne ispirazione per finalità di altro tipo.

(Fonte Punto-informatico.it)

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